La disuguaglianza economica nel mondo

This is an Italian translation of Global economic inequality

Il fattore più importante che determina quanto sei ricco, istruito e in salute non è chi sei, ma dove ti trovi. Le tue conoscenze e i tuoi sforzi sono importanti, ma molto meno di questo unico fattore che è completamente al di fuori dal tuo controllo: se ti è capitato di nascere in un paese con un’economia produttiva e industrializzata, oppure no.

Nel mondo c’è tantissima disuguaglianza. Questo grafico ne dà un’idea. Come tutti i dati usati in questo articolo, questa figura è corretta tenendo conto delle differenze nel costo della vita.

La stragrande maggioranza delle persone è molto povera. La metà più povera del mondo, quasi 4 miliardi di persone, vive con meno di 4,50€ al giorno.

Se hai a disposizione 20€ al giorno, fai parte del 15% più ricco del pianeta (20€ al giorno corrisponde circa alla “soglia di povertà” nei paesi ricchi, in Italia è circa 25€ al giorno).

Anche all’interno di uno stesso paese ci possono essere molte disuguaglianze; gli Stati Uniti sono un esempio di paese ricco che ha allo stesso tempo estreme disuguaglianze economiche. Ciononostante, la maggior parte della disuguaglianza economica non è all’interno di singoli paesi, bensì fra paesi diversi. Questo fatto può essere illustrato dal seguente piccolo grafico, che confronta la distribuzione del reddito negli USA con la distribuzione del reddito nel Burundi.

Vaste disuguaglianze economiche significano vaste disuguaglianze nelle condizioni di vita.

La grande disuguaglianza economica che c’è nel mondo è solo uno degli aspetti della disuguaglianza globale. Ci sono molte altre cose che importano alle persone. Ma visto che un buon reddito è così importante per avere buone condizioni di vita, molte altre gravi disuguaglianze si possono ricondurre alla disuguaglianza economica. Chi gode di un reddito più alto è avvantaggiato in tanti modi.

I grafici seguenti aiutano a capire come sia vivere con diversi livelli di reddito, secondo 12 misure diverse della qualità della vita.

Sull’asse orizzontale di ciascuno dei pannelli c’è il PIL pro capite, che misura il reddito medio degli abitanti di un paese. I pannelli qui sotto mostrano, partendo da quello in alto a sinistra, che nei posti dove il reddito è più alto: le persone tendono a vivere di più, muoiono meno bambini, muoiono meno madri, i medici si possono concentrare su meno pazienti, c’è un miglior accesso ad acqua potabile ed elettricità, e le persone possono viaggiare di più, hanno più tempo libero, e godono di una migliore istruzione. L’ultimo pannello mostra come nei paesi ricchi le persone dichiarino di essere più soddisfatte della loro vita.

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Le disuguaglianze nelle condizioni di vita delle persone rispecchiano la disuguaglianza economica nel mondo.

Sarebbe difficile esagerare su quanto siano grosse queste differenze. L’aspettativa di vita nei paesi più poveri è di 30 anni più corta che nei paesi più ricchi. In questo altro articolo potete leggere come anche le competenze acquisite dai bambini nel loro percorso scolastico rispecchiano le diseguaglianze economiche.

La distribuzione del reddito è estremamente diseguale, e dove una persona si trova in questa distribuzione è principalmente determinato da dove vive.

Il fatto che le nostre condizioni di vita dipendono così tanto dal livello di produttività dell’economia in cui viviamo dovrebbe farci riflettere molto sulla nostra visione di noi stessi e del mondo. In un mondo in cui le diseguaglianze tra i paesi sono così vaste, quello che determina il successo economico di una persona non è chi è, ma dove vive.

Per capirlo meglio, immaginiamo un mondo senza nessuna diseguaglianza tra diversi Paesi. Se tutti i Paesi del mondo fossero ugualmente ricchi, il posto in cui qualcuno vive non influenzerebbe quanto guadagna.

All’altro estremo, possiamo immaginare un mondo con diseguaglianze economiche estreme, come le attuali disuguaglianze tra un paese povero e uno ricco. In questo caso, il posto in cui una persona vive determina tutto. I dati per Etiopia e Danimarca mostrati qui sotto lo rendono evidente: le due distribuzioni in pratica non si sovrappongono, ed è quasi certo che una persona nata in Danimarca abbia un reddito superiore alla media mondiale, e che invece una persona nata in Etiopia abbia un reddito inferiore alla media mondiale.

In stati diversi da questi due, quanto importa il luogo in cui una persona vive per prevedere dove cadrà il suo reddito nella distribuzione del reddito mondiale?

Il ricercatore Branko Milanović ha studiato questo problema e ha scoperto che lo stato in cui una persona vive spiega due terzi della variazione del reddito tra gli abitanti nel mondo. Il luogo in cui una persona vive è il fattore più importante per prevedere il suo reddito.

Per diverse ragioni—dai legami familiari a restrizioni politiche che impediscono l’immigrazione—pochissime persone si trasferiscono all’estero. Quasi tutta la popolazione del mondo, il 97%, vive nello stesso paese in cui è nata. Quindi, per la maggior parte delle persone nel mondo, il reddito è determinato dallo stato che non solo è lo stato in cui vivono ora, ma è anche lo stato in cui sono nate.

Tutto questo non vuole negare che il talento, le abilità e il senso del dovere di una persona siano importanti per il suo reddito. Lo sono. Ma tutti questi fattori personali messi insieme importano molto meno di un fattore che è interamente fuori dal suo controllo: se è nata in un posto con un’economia grande e produttiva oppure no.

Il luogo in cui vivi non è soltanto più importante delle tue qualità personali: è più importante di tutto il resto messo assieme.

L’importanza di ridistribuire la ricchezza e della crescita economica per ridurre le diseguaglianze globali e migliorare le condizioni di vita

I dati discussi qui sopra evidenziano tre fatti importanti sul mondo:

  • Le diseguaglianze economiche sono enormi;

  • La prosperità economica è immensamente importante per le condizioni di vita delle persone;

  • Il livello di reddito di una persona, all’interno di questa distribuzione estremamente diseguale, dipende da cause in gran parte al di fuori del suo controllo.

Cosa possiamo ricavare da questi tre fatti?

Ridistribuzione

La redistribuzione della ricchezza da parte dello stato gioca un ruolo importante nel ridurre le diseguaglianze all’interno degli stati, e può anche ridurre la diseguaglianza globale. Tuttavia la realtà è che, a prescindere dallo stato a cui paghi le tasse, se vivi in un paese ricco quasi nulla delle tue tasse andrà alle persone più povere del mondo. Le ridistribuzioni che i governi fanno non raggiungono le persone più povere: sono ridistribuzioni interne e non internazionali.

Se desideri ridurre la diseguaglianza economica mondiale e aiutare le persone più povere, hai l’opportunità di donare una parte del tuo denaro.

È possibile che tu possa permetterti di vivere con un po’ di meno, e la tua donazione potrebbe fare una grande differenza per una persona povera.

Il modo più diretto è quello di inviare i tuoi soldi direttamente a specifiche persone molto povere. L’organizzazione no-profit GiveDirectly ti permette di farlo.

In alternativa, puoi donare a un’organizzazione umanitaria efficace che aiuta i più poveri del mondo. In questa nota ho scritto come trovare simili organizzazioni, e dove io scelgo personalmente di donare.4

Crescita economica

Alcuni credono che potremmo porre fine alla povertà senza bisogno di ulteriore crescita economica, ma semplicemente riducendo le diseguaglianze globali. Questo non è vero. Ridurre le diseguaglianze potrebbe aiutare molto, ma è importante essere chiari sul fatto che la redistribuzione da sola lascerebbe comunque miliardi di persone in condizioni materiali povere. Il mondo è di gran lunga troppo povero, nel suo insieme, per sperare di porre fine alla povertà semplicemente ridistribuendo la ricchezza che già c’è.

Per arrivare a un mondo più uguale, senza povertà, abbiamo bisogno di una sostenuta crescita economica.5

Possiamo rendercene conto considerando la storia del mondo. Due secoli fa, c’erano molte meno disuguaglianze: il reddito medio, misurato come PIL per abitante, era basso dappertutto, e la stragrande maggioranza della popolazione era estremamente povera.

Da allora, alcuni stati hanno vissuto una grande crescita – per esempio, gli svedesi sono oggi circa 30 volte più ricchi rispetto a due secoli fa – mentre altre economie sono cresciute in misura minore. Questo sviluppo diseguale è risultato nelle disuguaglianze estreme che vediamo oggi.

La realtà delle diseguaglianze di oggi è crudele. Chi ha la fortuna di nascere in un paese dove l’economia è cresciuta molto negli ultimi due secoli, cresce in condizioni di vita molto migliori rispetto a chi nasce in un paese povero. Per rimediare a questa ingiustizia, abbiamo bisogno di crescita economica per miliardi di persone che vivono in povertà.

Versione interattiva

I paesi che hanno vissuto la crescita economica dimostrano quanto migliori le condizioni di vita potrebbero essere per tutti.

Per fare un esempio concreto, consideriamo la mortalità materna. Nei paesi ad alto reddito, dove le partorienti possono contare su ospedali ben equipaggiati e sul supporto di dottori e ostetriche in caso di complicazioni, le morti per parto sono diventate rare (il rischio di morte di parto è diminuito di 300 volte nelle ultime generazioni). Ma nel resto del mondo sono ancora molto comuni: ogni anno 295000 madri muoiono durante il parto.

Come sarebbe il mondo se il rischio di morte per parto fosse ovunque basso quanto lo è nei paesi più ricchi? La stragrande maggioranza delle madri che moriranno quest’anno sopravviverebbero.6

295.000 madri muoiono ogni anno di parto, se il rischio di morte fosse basso come nei paesi sviluppati, morirebbero 292.200 madri in meno

Sappiamo che questo è possibile. In una prospettiva storica, tutti i luoghi che oggi hanno buone condizioni di vita erano estremamente poveri fino a solo qualche generazione fa.

Conclusioni

Quello che abbiamo visto da questi dati è una delle conclusioni più importanti nel campo dell’economia dello sviluppo: le persone sono povere non per colpa di chi sono, ma per colpa di dove sono. Le conoscenze, le abilità e l’impegno sono importanti—ma tutti questi fattori messi insieme importano meno di qualcosa che è del tutto fuori dal loro controllo: vale a dire se è capitato di nascere in un’economia sviluppata oppure no.

Quello che dà alle persone l’opportunità di una vita migliore è il miglioramento dell’intera società e economia intorno a loro. Questo è quello che il campo di studi dell’economia dello sviluppo cerca di realizzare: trasformare un luogo in modo che quello che prima era un privilegio di pochi diventi alla portata di tutti.

Leggi altro da Our World in Data:

How much economic growth is necessary to reduce global poverty substantially?

Riconoscimenti: Voglio ringraziare Joe Hasell e Toby Ord per i loro consigli per questo articolo e per i grafici