Riassunto: La competenza nella progettazione di sistemi fisici è di fondamentale importanza per alcuni degli interventi di biosicurezza più importanti e trascurati, inclusi il miglioramento dei DPI e la progettazione di edifici a prova di pandemia. Se avete competenze in questi ambiti e volete partecipare, contattatemi.
Disclaimer: Quando parlo di “tecnici” in questo post faccio riferimento esclusivamente a sistemi fisici (ad esempio ingegneria civile o dei materiali). Mi spiace, tecnici informatici, sarà per la prossima volta.
Il problema
Tradizionalmente, il mondo della biosicurezza, affine all’altruismo efficace, è stato dominato da persone con un background in biologia, epidemiologia, medicina e politiche pubbliche. La maggior parte delle matricole che stanno pensando di lavorare nel campo della biosicurezza vengono a loro volta da questi ambienti. A conti fatti, sono queste le persone che secondo la comunità dell’Altruismo Efficace possono dare il loro contributo nel campo della biosicurezza.
Ha senso: lo sviluppo di minacce biologiche è un problema politico e sociale e le stesse minacce sono, beh, biologiche, per cui è lecito pensare che persone con competenze in biologia e medicina siano bene istruite per pensare alle contromisure. Per affrontare una minaccia alla biosicurezza, tutti questi campi di competenza sono necessari.
Il problema è che molti degli interventi più importanti per ridurre il rischio di catastrofe biologica non sono di natura né biologica, né sociale. Al contrario, questi interventi si avvalgono di mezzi fisici per bloccare, catturare o distruggere i patogeni. Queste tecnologie sono molto più neutrali nei confronti delle minacce rispetto alla maggior parte degli interventi con una base biotecnologica. Forniscono un’ampia protezione e hanno bisogno di molta meno ricerca a duplice uso e modelli di minacce sensibili a un rischio legato alle informazioni.
Più che biologi e policymaker, le persone più adatte a guidare questi interventi sono gli scienziati dei materiali, gli ingegneri edili e altre persone con un ricco background nel campo delle scienze fisiche applicate. Purtroppo per noi, le persone con questo tipo di competenze al momento sono in grande carenza nel campo della biosicurezza.
Gli interventi
Le persone con competenze nel campo delle scienze fisiche applicate possono avere un impatto sulla biosicurezza in molti modi. Di seguito ho elencato alcuni di quelli più prominenti e/o importanti per me, ma sono sicuro che ce ne sono altri a cui non ho ancora pensato.
Come ho detto, gli interventi sulla biosicurezza più importanti su cui i tecnici possono lavorare sono quelli che hanno come obiettivo quello di impedire agli agenti patogeni di introdursi nelle persone prima ancora di causare la malattia. In ordine di importanza decrescente, troviamo:
Migliorare i dispositivi di protezione individuale (DPI): La forma delle mascherine facciali e di altri DPI è rimasta pressoché invariata da decenni e riceve ancora poca attenzione. Un DPI che sia estremamente efficace, facile da usare e poco costoso da distribuire sarebbe l’intervento tecnologico più significativo per superare i rischi biologici. Peccato che al momento questo ambito sia così incredibilmente trascurato.
Impedire la diffusione di patogeni in ambienti chiusi: Quando si parla di trasmissione di infezioni respiratorie, gli spazi al chiuso sono molto più pericolosi di quelli esterni. Interventi che riducano la trasmissibilità all’interno degli edifici, per quanto non adattabili o potenti come il miglioramento dei DPI, potrebbero rallentare in maniera significativa la diffusione di minacce biologiche pericolose. Tra gli interventi proposti in questo campo ci sono una ventilazione interna migliorata, l’irradiazione con raggi UVC profondi e l’irradiazione con UVGI della parte superiore delle stanze. Tuttavia, molti di questi interventi presentano difficoltà non da poco che ne impediscono la diffusione e non viene investito molto denaro o tempo per implementare queste tecnologie o trovare delle alternative promettenti.
Migliorare la biosicurezza in cliniche e laboratori ad alto contenimento: Esattamente come per i DPI nell’uso generico, le tecnologie e i sistemi impiegati nel mantenere la biosicurezza all’interno dei laboratori ad alto contenimento e dei reparti d’isolamento sono vecchie di decenni e lente a cambiare. Anche se meno importanti dei DPI, migliorare le altre tecnologie e processi impiegati per contenere i patogeni ad alto rischio aiuterebbe a prevenire contaminazioni accidentali.
Impedire la diffusione di patogeni all’interno dei veicoli: Molti degli stessi principi per ridurre la diffusione all’interno degli edifici si possono applicare a veicoli di grandi dimensioni, come aerei e navi da crociera. Per quanto possa sembrare molto meno importante rispetto al rendere gli edifici a prova di pandemia, ha comunque la sua importanza.
Tutti questi interventi hanno in comune il fatto di essere molto generici, relativamente economici e assurdamente trascurati rispetto a quelle elaborate contromisure biotecnologiche. In generale, come civiltà, non ci siamo impegnati granché per far funzionare questi interventi, ma se lo facessimo, l’impatto positivo potrebbe essere enorme.
Migliorare la tecnologia alla base del biomonitoraggio
Anche se quello che mi entusiasma di più è vedere persone con background tecnici lavorare a tecnologie di protezione fisica, ci sono molti altri interventi sulla biosicurezza che trarrebbero vantaggi significativi dall’avere più persone con competenze tecniche che lavorano assieme agli scienziati per migliorare le tecnologie per la biosicurezza.
Ad esempio, implementare il biomonitoraggio metagenomico per individuare in anticipo le epidemie richiederà notevoli progressi in molti campi per quel che riguarda la strumentazione, incluso un campionamento ambientale efficace e affidabile, un campionamento semplice dei momenti di cura, un processo di campionamento automatico e tecnologie per il sequenziamento.
A conti fatti, molte delle scienze della vita dipendono da strumenti che la maggior parte degli scienziati non comprendono a fondo, né sanno come costruire. Fintantoché questi strumenti saranno necessari per individuare o combattere minacce biologiche, avremo bisogno di tecnici e altri esperti che ci aiutino a costruirli.
Come partecipare?
Se pensate di avere le competenze e la motivazione necessarie per contribuire a uno qualsiasi di questi interventi, vi consiglio vivamente di contattarmi, via email o per messaggio privato su questo forum. Non vedo l’ora di parlare soprattutto con persone che potrebbero lavorare a interventi sui DPI e sugli ambienti chiusi e conosco molti altri che sarebbero felicissimi di sostenere questo tipo di lavoro.
Se non siete tra queste, ma conoscete qualcuno che rientra nella descrizione, potrebbe essere una buona idea contattarlo per chiedergli di partecipare.
Ovviamente valgono gli stessi avvertimenti che valgono per la biosicurezza: è un ambito ristretto con un sacco di fastidiose preoccupazioni di duplice uso e rischio legato alle informazioni, che rendono la ricerca di soluzioni molto più difficile di quanto dovrebbe essere. Detto questo, è anche un ambito stra-entusiasmante in cui lavorare in questo momento.
Se avete le giuste competenze e siete disposti a metterci la cura e l’attenzione necessaria per farvi strada in questi campi minati, con ogni probabilità questo potrebbe essere il massimo bene che potreste fare.
[Opzionale] La biosicurezza ha bisogno di tecnici e scienziati dei materiali
This is an Italian translation of Biosecurity needs engineers and materials scientists
Riassunto: La competenza nella progettazione di sistemi fisici è di fondamentale importanza per alcuni degli interventi di biosicurezza più importanti e trascurati, inclusi il miglioramento dei DPI e la progettazione di edifici a prova di pandemia. Se avete competenze in questi ambiti e volete partecipare, contattatemi.
Disclaimer: Quando parlo di “tecnici” in questo post faccio riferimento esclusivamente a sistemi fisici (ad esempio ingegneria civile o dei materiali). Mi spiace, tecnici informatici, sarà per la prossima volta.
Il problema
Tradizionalmente, il mondo della biosicurezza, affine all’altruismo efficace, è stato dominato da persone con un background in biologia, epidemiologia, medicina e politiche pubbliche. La maggior parte delle matricole che stanno pensando di lavorare nel campo della biosicurezza vengono a loro volta da questi ambienti. A conti fatti, sono queste le persone che secondo la comunità dell’Altruismo Efficace possono dare il loro contributo nel campo della biosicurezza.
Ha senso: lo sviluppo di minacce biologiche è un problema politico e sociale e le stesse minacce sono, beh, biologiche, per cui è lecito pensare che persone con competenze in biologia e medicina siano bene istruite per pensare alle contromisure. Per affrontare una minaccia alla biosicurezza, tutti questi campi di competenza sono necessari.
Il problema è che molti degli interventi più importanti per ridurre il rischio di catastrofe biologica non sono di natura né biologica, né sociale. Al contrario, questi interventi si avvalgono di mezzi fisici per bloccare, catturare o distruggere i patogeni. Queste tecnologie sono molto più neutrali nei confronti delle minacce rispetto alla maggior parte degli interventi con una base biotecnologica. Forniscono un’ampia protezione e hanno bisogno di molta meno ricerca a duplice uso e modelli di minacce sensibili a un rischio legato alle informazioni.
Più che biologi e policymaker, le persone più adatte a guidare questi interventi sono gli scienziati dei materiali, gli ingegneri edili e altre persone con un ricco background nel campo delle scienze fisiche applicate. Purtroppo per noi, le persone con questo tipo di competenze al momento sono in grande carenza nel campo della biosicurezza.
Gli interventi
Le persone con competenze nel campo delle scienze fisiche applicate possono avere un impatto sulla biosicurezza in molti modi. Di seguito ho elencato alcuni di quelli più prominenti e/o importanti per me, ma sono sicuro che ce ne sono altri a cui non ho ancora pensato.
(Per saperne di più su questi e altri entusiasmanti interventi tecnologici, leggete l’Appendice A del Programma Apollo per la Biodifesa (in inglese).)
Protezione fisica dai patogeni
Come ho detto, gli interventi sulla biosicurezza più importanti su cui i tecnici possono lavorare sono quelli che hanno come obiettivo quello di impedire agli agenti patogeni di introdursi nelle persone prima ancora di causare la malattia. In ordine di importanza decrescente, troviamo:
Migliorare i dispositivi di protezione individuale (DPI): La forma delle mascherine facciali e di altri DPI è rimasta pressoché invariata da decenni e riceve ancora poca attenzione. Un DPI che sia estremamente efficace, facile da usare e poco costoso da distribuire sarebbe l’intervento tecnologico più significativo per superare i rischi biologici. Peccato che al momento questo ambito sia così incredibilmente trascurato.
Impedire la diffusione di patogeni in ambienti chiusi: Quando si parla di trasmissione di infezioni respiratorie, gli spazi al chiuso sono molto più pericolosi di quelli esterni. Interventi che riducano la trasmissibilità all’interno degli edifici, per quanto non adattabili o potenti come il miglioramento dei DPI, potrebbero rallentare in maniera significativa la diffusione di minacce biologiche pericolose. Tra gli interventi proposti in questo campo ci sono una ventilazione interna migliorata, l’irradiazione con raggi UVC profondi e l’irradiazione con UVGI della parte superiore delle stanze. Tuttavia, molti di questi interventi presentano difficoltà non da poco che ne impediscono la diffusione e non viene investito molto denaro o tempo per implementare queste tecnologie o trovare delle alternative promettenti.
Migliorare la biosicurezza in cliniche e laboratori ad alto contenimento: Esattamente come per i DPI nell’uso generico, le tecnologie e i sistemi impiegati nel mantenere la biosicurezza all’interno dei laboratori ad alto contenimento e dei reparti d’isolamento sono vecchie di decenni e lente a cambiare. Anche se meno importanti dei DPI, migliorare le altre tecnologie e processi impiegati per contenere i patogeni ad alto rischio aiuterebbe a prevenire contaminazioni accidentali.
Impedire la diffusione di patogeni all’interno dei veicoli: Molti degli stessi principi per ridurre la diffusione all’interno degli edifici si possono applicare a veicoli di grandi dimensioni, come aerei e navi da crociera. Per quanto possa sembrare molto meno importante rispetto al rendere gli edifici a prova di pandemia, ha comunque la sua importanza.
Tutti questi interventi hanno in comune il fatto di essere molto generici, relativamente economici e assurdamente trascurati rispetto a quelle elaborate contromisure biotecnologiche. In generale, come civiltà, non ci siamo impegnati granché per far funzionare questi interventi, ma se lo facessimo, l’impatto positivo potrebbe essere enorme.
Migliorare la tecnologia alla base del biomonitoraggio
Anche se quello che mi entusiasma di più è vedere persone con background tecnici lavorare a tecnologie di protezione fisica, ci sono molti altri interventi sulla biosicurezza che trarrebbero vantaggi significativi dall’avere più persone con competenze tecniche che lavorano assieme agli scienziati per migliorare le tecnologie per la biosicurezza.
Ad esempio, implementare il biomonitoraggio metagenomico per individuare in anticipo le epidemie richiederà notevoli progressi in molti campi per quel che riguarda la strumentazione, incluso un campionamento ambientale efficace e affidabile, un campionamento semplice dei momenti di cura, un processo di campionamento automatico e tecnologie per il sequenziamento.
A conti fatti, molte delle scienze della vita dipendono da strumenti che la maggior parte degli scienziati non comprendono a fondo, né sanno come costruire. Fintantoché questi strumenti saranno necessari per individuare o combattere minacce biologiche, avremo bisogno di tecnici e altri esperti che ci aiutino a costruirli.
Come partecipare?
Se pensate di avere le competenze e la motivazione necessarie per contribuire a uno qualsiasi di questi interventi, vi consiglio vivamente di contattarmi, via email o per messaggio privato su questo forum. Non vedo l’ora di parlare soprattutto con persone che potrebbero lavorare a interventi sui DPI e sugli ambienti chiusi e conosco molti altri che sarebbero felicissimi di sostenere questo tipo di lavoro.
Se non siete tra queste, ma conoscete qualcuno che rientra nella descrizione, potrebbe essere una buona idea contattarlo per chiedergli di partecipare.
Ovviamente valgono gli stessi avvertimenti che valgono per la biosicurezza: è un ambito ristretto con un sacco di fastidiose preoccupazioni di duplice uso e rischio legato alle informazioni, che rendono la ricerca di soluzioni molto più difficile di quanto dovrebbe essere. Detto questo, è anche un ambito stra-entusiasmante in cui lavorare in questo momento.
Se avete le giuste competenze e siete disposti a metterci la cura e l’attenzione necessaria per farvi strada in questi campi minati, con ogni probabilità questo potrebbe essere il massimo bene che potreste fare.